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Hieronder staat de beschrijving van de atlas. Daarbij horen ook de volgende pagina's
Titel: Atlante del mondo antico
Uitgever: Justus Perthes, Gotha
Jaar: 1887
Titelpagina:
Atlante del mondo antico
descritto ad uso delle scuole da Alberto di Kampen.
Indice delle tavole ...
Gotha: Giusto Perthes.
Torino, Firenze e Roma: Libreria di Ermanno Loescher. 1887.
Vertaling:
Atlas van de wereld van de Oudheid
voor schoolgebruik beschreven door Albert van Kampen.
Inhoudsopgave ...
Gotha: Justus Perthes.
Turijn, Florence en Rome: Boekhandel Ermanno Loescher. 1887.
Dit exemplaar heeft een eenvoudige kartonnen band van 31 × 25,5 cm (B × H). De kaarten zijn ongevouwen ingebonden.
De atlas heeft een titelpagina met inhoudsopgave en een bladzijde met het voorwoord van Ettore Stampini – alles in het Italiaans. Daarna komen de 16 kaarten, tweezijdig gedrukt op 8 bladen, helemaal in het Latijn. Er is geen plaatsnamenregister.
De kaarten van de atlas – identiek aan die in de oorspronkelijke uitgave – zijn min of meer geordend van oost (Palestina, Egypte, Azië, Griekenland) naar west (Romeinse Rijk). Ze geven de situatie weer in een aantal perioden in de Oude Geschiedenis: het rijk van de Assyriërs, het Perzische Rijk, het klassieke Griekenland en Athene, het Rijk van Alexander de Grote en opvolgers, Italia, het Romeinse Rijk en Rome, het Middellandse Zeegebied en Gallië. Zie ook de lijst van kaarten, bijkaarten en schaal en de vertaling van de Latijnse kaartnamen.
De kaarten zijn gedrukt in lithografie en met de hand gekleurd. Bovenaan de kaart staat steeds de naam van de auteur 'Alb. van Kampen', de naam van de kaart, de oorspronkelijke titel van de atlas 'Orbis terrarum antiquus' en het nummer van de kaart (tabula). Onderaan staat steeds 'Gotha: Justus Perthes'. Namen van tekenaars of graveurs worden niet genoemd. De kaarten zijn ook niet gedateerd.
Vergeleken met de algemene of 'Duitse' uitgave zijn er niet veel verschillen. De kaarten zijn identiek. De titelpagina met inhoudsopgave, en het voorwoord, zijn in deze uitgave in het Italiaans in plaats van in het Latijn. Dat heeft het merkwaardige gevolg dat de namen van de kaarten in de inhoudsopgave in het Italiaans gegeven zijn en op de kaarten zelf in het Latijn.
Prefazione all’ edizione italiana.
Se lo studio della storia antica è parte essenziale della coltura classica, e non è possibile prendere esatta notizia de’ fatti storici senza conoscere i luoghi a cui essi sì riferiscono, riesce manifesta la necessità di aggiungere un buon atlante storico al corredo di quei libri di storia e geografia antica, da’ quali, non meno che dalla viva voce del maestro, lo studioso suole attingere le cognizioni che sono reputate necessarie alla sua istruzione.
Se non che a chi cerca di dotare d’un atlante del mondo antico le nostre scuole classiche, e particolarmente i Ginnasi, a’quali in più special modo incombe l’ufficio di istruire i giovani studenti nella storia e geografia antica, un duplice quesito si presenta; poichè non solo devesi pensare a fornire le scuole di tutte le carte stimate indispensabili, avuto riguardo ai programmi d’insegnamento; ma hassi altresì a provvedere che alla precisione, alla chiarezza e nitidezza delle varie carte vada accoppiato il massimo buon prezzo.
Già l’Atlante del Mondo Antico del MENKE risolveva in non piccola parte il duplice quesito; ma, mentre della precisione e nitidezza dei particolari le persone intelligenti potevano tenersi abbastanza paghe, si notava che alcune carte pel bisogno delle scuole erano pressochè superflue, e si desiderava invece un maggiore sviluppo in certe parti, che in quello erano presentate in modo insufficiente; per non dire che da alcuni si riteneva troppo gravoso alla generalità de’ giovani il prezzo dell’Atlante stesso. Si poteva quindi anche in ciò desiderare un progresso; e questo credo che siasi fatto colla pubblicazione dell’ Atlante del Mondo Antico descritto da ALBERTO di KAMPEN, che per mezzo dell’ infaticabile e benemerito editore Ermanno Loescher io presento alle scuole italiane.
Il Kampen nella prefazione, che va innanzi all’ edizione di Gotha (1884), rendendo giustizia all’ opera del Menke, confessa che agli acuti di lui trovati non poco egli deve. Ma a ragione egli nota che, quanto al disegno de’ monti, alla perspicuità delle lettere e all’ uso e distribuzione de’ colori, l’Atlante del Menke non corrisponde più a’ progressi fatti nell’ età nostra dall’ arte grafica. D’altra parte ben egli osserva che in un atlante scolastico non è possibile assegnare ad ogni singola età, per le numerose vicissitudini degli stati antichi, la propria imagine; onde è d’uopo rivolgere ogni cura a che in poche carte si possano facilmente ritrovare tutti quei nomi di stati, provincie, città, fiumi, laghi, mari, monti, isole ecc., che occorrono non solo nello studio speciale della storia e geografia antica, ma anche nella lettura de’ classici greci e latini.
E siccome appunto un atlante storico è anche necessario sussidio dello studio della filologia classica, così ottimo provvedimento fu quello del Kampen, di presentare agli studiosi le piante di Atene e di Roma più accuratamente ed ampiamente descritte, senza paragone, di quelle che trovinsi nell’ Atlante del Menke.
Particolare cura poi fu dal Kampen consacrata a dare ai luoghi, in cui si svolsero gli antichi fatti, la vera loro forma, non di rado diversa da quella che presentano ne’ tempi nostri. E poichè uno dei difetti, in cui anche i più diligenti fra gli editori di atlanti sono incorsi, è quello di non conciliare una persicua descrizione de’ luoghi colla distinzione de’ nomi e degli altri segni, che spesso si intralciano e si oscurano a vicenda, si può dire che ancor questa difficoltà sia stata felicemente superata dal Kampen. Il quale, facendo uso di varie forme di lettere, con molta abilità seppe condensare talvolta in piccoli spazi nomi e segni che l’occhio può subito e senza disagio discernere; e per i nomi di città e di regioni che appartengono ad età posteriore o addirittura alla nostra, come nella carta della Gallia, fece uso di lettere più sottili, che, sottoposte al nome più antico, se ne distinguono assai.
In fine eccellente consiglio fu quello di non confonder l’occhio con troppa varietà di colori, e dì segnare i mari con colore leggermente ceruleo, omettendo interamente quelle fitte lineette che, poste a designare il litorale, molto spesso sono causa di confusione o di poca distinzione, specialmente nei nomi.
Resta che a questo Atlante facciano buon viso i docenti de’ nostri Ginnasi e Licei, ai quali spetta il sacro compito d’infondere nelle giovani menti de’ loro discepoli l’amore a quel mondo, ove brillano di luce immortale la Grecia e l’Italia; di farlo rivivere nelle loro fantasie trasportandole coll’ efficacia della parola su quei luoghi, dove Grecia e Italia si illustrarono colle armi e col pensiero; in quelle città, donde, come da fari giganteschi, partì la luce di quella coltura, che forma pur sempre la base granitica della civiltà odierna.
Torino, giugno 1884.
Ettore Stampini.
© M. Witkam, 2011